La trasformazione digitale della PMI: contesto generale e definizione paradigmatica

Introduzione

La trasformazione digitale gioca un ruolo fondamentale nel piano di modernizzazione del Paese, tuttavia tale locuzione ha assunto, nel tempo, la configurazione di un termine “ombrello” in grado di assimilare significati differenti e disparati in relazioni a contesti eterogenei, come la digitalizzazione della PA e la riconfigurazione digitale della catena di lavoro. L’obiettivo di questo articolo è definire uno scenario generale in grado di tracciare le caratteristiche della spinta riformatrice della digitalizzazione in base alle necessità della piccola media impresa italiana come destinatario di tale attività.

Una dinamica processuale

La trasformazione digitale è parte integrante del piano governativo di innovazione tecnologica in grado di coinvolgere l’intera filiera della struttura organizzativa del paese; la trasformazione in sè non deve essere interpretata come un punto d’arrivo, ma come il mezzo per una rielaborazione strutturale di determinati attori. La trasformazione in atto è un processo, una serie di cambiamenti, tecnologici e culturali da adottare ed implementare all’interno di organizzazioni specifiche in grado di ottimizzarne le funzioni e semplificare i  processi per una maggiore accessibilità e sostenibilità. Nel contesto della PMI, la trasformazione digitale indica un percorso di transizione, di passaggio da uno stato di rigidità ad una forma di flessibilità organizzativa con l’obiettivo di aumentarne la competitività, semplificare i processi produttivi, abilitare la gestione automatizzata, in sintesi innovare il modello di business.

Secondo il “Piano Nazionale Industria 4.0” del MISE, la trasformazione digitale della piccola media impresa deve seguire 4 fasi:

  • obiettivi, stabilire cosa fare e cosa si vuole ottenere
  • innovazione, quali strumenti implementare in relazioen alle necessità dell’impresa
  • valutazione, analizzare feedback e risultati
  • monitoraggio, osservare i processi in atto

Il tutto per arrivare ad configurazione definita: l’industria4.0.

“La trasformazione in atto è un processo, una serie di cambiamenti, tecnologici e culturali da adottare ed implementare”

Tecnologie e persone

 

Il MISE, nel progetto “Focus industria 4.0”, individua un set di tecnologie abilitanti in grado di guidare la transizione della piccola e media impresa verso la digitalizzazione:

 

1) Advanced Manufacturing Solution: automazione collaborativa, interconnessa e programmabile.
2) Additive Manufacturing: software di sviluppo digitali connessi a stampanti 3D.
3) Augmented Reality: realtà aumentata per supportare processi produttivi.
4) Simulation: ottimizzare i processi aziendali attraverso esperienze di simulazione.
5) Horizontal/Vertical Integration: integrazione di flussi dati nella catena di valore per un costante monitoraggio.
6) Internet of Things: interazione tra sistemi tecnologici e prodotti.
7) Cloud Computing: gestione di dati su sistemi aperti.
8) Cybersecurity: sicurezza durante operazioni in rete su sistemi aperti
9) Big Data e Analytics: analisi dei dati per ottimizzare prodotti e prestazioni aziendali.

 

Tuttavia, sarebbe un esercizio di miopia concettuale considerare l’elemento tecnologico in sé come soluzione univoca e definitiva. La componente tecnologica deve necessariamente relazionarsi con le “persone”, il capitale umano che abita un struttura deputata al cambiamento e connettere le necessità di una singola organizzazione con l’impatto della soluzione in grado di generare un’esperienza di ricerca dove il capitale umano entra in prima persona nel processo d’innovazione; la metodologia della trasformazione digitale deve coniugare la sua irreversibilità tecnologica all’alfabetizzazione digitale dell’amministratore d’azienda o all’imprenditore stesso, in grado di tracciare un percorso di adattamento e acculturazione alle pratiche digitale per governare poi l’innovazione aziendale.

“La componente tecnologica deve necessariamente relazionarsi con le persone”

Un evento paradigmatico

La trasformazione digitale si presenta come un evento “disruptive”, ovvero una destrutturazione paradigmatica in grado di accelerare un processo di rinnovamento della strutture consolidate per una definizione innovativa di un sistema vigente. Essa si configura come un evento di “distruzione creatrice” in grado di discutere le organizzazioni presenti e riconfigurale in relazione ad una necessità intrinseca, ottimizzare la competitività e l’accessibilità di qualsiasi struttura. Per non lasciarsi sovrastare dalla portata del cambiamento, è necessario abbandonare una tattica d’emergenza dovuta alla pandemia Covid-19 ed instaurare una strategia operativa seguendo il percorso tracciato in precedenza per arrivare preparati e consapevoli alla definizione di una struttura digitale ed innovativa.

“Destrutturazione paradigmatica in grado di accelerare un processo di rinnovamento”

La trasformazione digitale, abilitata dalle tecnologie dell’Industria 4.0, è l’input su cui, oggi, poter ripartire e porre le fondamenta per un percorso di crescita aziendale del domani. 

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